Battute di cattivo gusto? Qualche tempo fa, il Presidente della Repubblica Italiana, a proposito dei morti sul lavoro, ha detto: "I morti sul lavoro di questi giorni dimostrano che non abbiamo fatto abbastanza!". Commento di un proletario scampato per un pelo a un grave infortunio sul lavoro: "Ma quanti ne devono morire ancora per essere soddisfatti?". Sembra una battuta di cattivo gusto, ma a ben vedere è maledettamente pertinente. È un dato di fatto, con precisione scientifica, che i morti sul lavoro sono direttamente proporzionali all'aumento della produttività e dello sfruttamento legati all'aumento dei ritmi di lavoro. Quindi, perché i capitalisti, lo Stato capitalista e i suoi organi a qualsiasi livello siano soddisfatti, è necessario aumentare produttività e ritmi di lavoro. Quindi, per la legge di proporzionalità fra causa ed effetto, il capitalismo e i suoi organi sono soddisfatti quando aumentano i morti sul lavoro. “Quando ci furono i morti nell'incendio alla ThyssenKrupp”, ha continuato il proletario, “il vostro giornale pubblicò un articolo chiarificatore, pare di ricordare, dal titolo ‘I morti sul lavoro: Patologia o fisiologia del capitalismo?’”. Alla luce di quell'articolo, a ogni omicidio sul lavoro (ovvero sempre), la battuta di cattivo gusto non è quella del proletario, ma quella del massimo livello della borghesia...

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