Comitato Esecutivo

Roma, 12 novembre 1922

Oggetto: Organizzazione

Riservata urgente alle persone dei segretari federali

Caro compagno,

le prospettive della reazione bianca italiana furono da noi previste in tutti gli sviluppi da circa due anni or sono. Nel recente manifesto al proletariato e ai compagni noi prevedevamo gli sbocchi della crisi di governo in Italia e accennavamo alla probabilità di un compromesso tra le fazioni borghesi. Le nostre previsioni sono stata avvalorate dai fatti.

Il fascismo diviene il governo dello Stato. La reazione cosiddetta illegale del fascismo diviene la reazione dello Stato. Noi possiamo oggi prevedere la politica dello Stato fascista, cioè del governo reazionario dello Stato italiano, verso il proletariato e verso il partito comunista. Ci riserviamo di analizzare tali prospettive in un manifesto. Ciò che urge dire al partito è la necessità che esso passi in rassegna le sue forze, riveda e rinsaldi la sua organizzazione.

Caro compagno, il momento che noi viviamo è difficile, perché richiede grande serenità nei capi e nei gregari, freddezza nell’esame della situazione, fiducia nei capi locali e centrali, spirito di sacrificio e di abnegazione, volontà di lavoro eccezionale.

Noi affermiamo che un certo numero di comunisti ci abbandonerà. Diciamo ciò con dolore ma senza l’ombra di scoramento. Molti simpatizzanti ed amici ci abbandoneranno. Nella nostra solitudine sarà la nostra forza se sapremo lavorare senza pietà per le nostre persone fisiche con attività centuplicata, con fiducia, con ardentissimo amore per la causa che ci tiene uniti e solidali.

Se sapremo essere forti, il domani sarà nostro. Il problema capitale per noi è quello della organizzazione del nostro partito. Forse tu ed altri compagni vi farete una simile domanda: Qual è la nuova tattica comunista nei sindacati, nella stampa, nella propaganda ecc.? Se è questa la domanda che tu ed altri compagni certamente vi farete, noi rispondiamo che nessuna tattica è applicabile se il nostro partito non si pone nelle condizioni di funzionare perfettamente. La questione pregiudiziale è perciò quella della organizzazione. Sulla organizzazione vi diamo le seguenti disposizioni, le quali devono avere immediata e tempestiva applicazione:

a) La organizzazione del partito da oggi in poi sarà quasi del tutto illegale. La base dell’organizzazione illegale è data dal sistema del raggruppamento (vedi circolare emanata a suo tempo dal C.E. del partito). Quelle sezioni che non hanno ancora, dopo oltre un anno da quando le disposizioni apposite furono date, applicate le norme per il raggruppamento, devono in breve mettersi in condizioni tali da rispondere a questo preciso obbligo.

Appena sarà possibile, manderemo dei compagni nelle varie zone d’Italia ad ispezionare il funzionamento dei raggruppamenti.

b) Il contatto fra gli iscritti e gli organi centrali delle sezioni avverrà per mezzo delle riunioni di gruppo, alle quali parteciperanno uno o più membri del C.E. sezionale.

c) Il collegamento fra organi sezionali e capi gruppo, tra capi gruppo e compagni, tra organi nazionali e organi federali, deve essere particolarmente curato e perfezionato.

d) I C.E. federali debbono mantenersi a contatto frequente con le sezioni e con il C.E. del Partito. Si riduca al minimo la corrispondenza ordinaria con il C.E. del partito fino a nuovo ordine.

e) Tutti gli indirizzi legali coi quali comunichiamo con le federazioni serviranno ancora fino a quando non conosceremo i nuovi illegali. Gli indirizzi illegali delle federazioni debbono essere mensilmente modificati.

 

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