La mozione approvata

I rappresentanti del Comitato Sindacale Comunista, del Comitato Sindacale Socialista, del Comitato Comunista Ferroviario, della Frazione Sindacalista Rivoluzionaria dell’U.S.I.;

Riuniti a Convegno il giorno 8 ottobre 1922;

Esaminata la situazione del movimento sindacale italiano;

Convinti che nell’interesse e per la salvezza del proletariato italiano sia indispensabile difendere con una azione risoluta e concorde i punti seguenti:

1° - Le organizzazioni sindacali dei lavoratori devono rimanere indipendenti da ogni influenza e controllo dello Stato borghese e dei partiti della classe padronale, loro programma e loro bandiera dev’essere la lotta per l’emancipazione dei lavoratori dallo sfruttamento capitalistico, le loro file devono essere aperte ad ogni propaganda delle idealità rivoluzionarie del proletariato.

2° - Il fronte unico proletario per la difesa e la riscossa contro le molteplici manifestazioni dell’offensiva borghese deve essere mantenuto nella forma della Alleanza del Lavoro, stretta fra tutti gli organismi classisti del proletariato, ma organizzata in modo che essa sia deliberante a voto maggioritario, ed assicuri la più fedele consultazione e rappresentanza delle masse localmente e nazionalmente, con la rappresentanza proporzionale per ogni sindacato aderente delle frazioni che militano nel seno del medesimo e anche come necessaria preparazione all’auspicata definitiva fusione in una sola di tutte le organizzazioni di classe dei lavoratori italiani.

Convinti che ogni manovra tendente, sotto varie formulazioni, ad intaccare questi caposaldi, col voler raffrenare l’azione sindacale entro i limiti delle istituzioni borghesi, escludere la propaganda e l’azione dei partiti estremi dei sindacati, legalizzare l’opera e l’attività di essi sullo stesso piano di quello delle corporazioni dei ceti abbienti per una pretesa collaborazione ricostruttiva dell’economia, ammainare il glorioso vessillo rosso emblema delle altissime tradizioni delle organizzazioni classiste italiani, corrisponde al tentativo reazionario di stroncare la lotta di classe, rendere impossibile ogni resistenza economica dei salariati, e avvilire a un livello schiavistico il tenore di vita delle classi lavoratrici per consentire alle classi sfruttatrici di consolidare le basi compromesse del loro dominio;

Impegnano tutte le forze aderenti agli organismi convenuti, pur differenziandosi nel sostenere i particolari punti di vista circa altri problemi di tecnica e politica sindacale, a coalizzarsi per l’affermazione e la difesa dei caposaldi suddetti, in tutte le adunate e convegni, congressi dei sindacati e convocazioni comuni a vari sindacati, contro proposte e atteggiamenti che tali caposaldi tendessero a ledere, e a provocare con una attiva campagna delle adunate proletarie voti che esigano dagli organi centrali dei sindacati nazionali la ripresa dei contatti per la riorganizzazione immediata dell’Alleanza del Lavoro.

Un ordine del giorno comune per le assemblee dei Sindacati

Ispirandosi ai criteri esposti nella suddetta mozione, il compagno Cilla presenta il seguente o.d.g., approvato all’unanimità, che dovrà essere presentato e sostenuto dei compagni comunisti, massimalisti e sindacalisti rivoluzionari nelle assemblee dei sindacati, come piattaforma di lotta comune:

L’assemblea generale...;

esaminata la situazione del movimento sindacale italiano;

facendo voti per l’auspicata fusione di tutte le organizzazioni di classe italiane in un solo organismo nazionale;

delibera di reclamare dai propri organi dirigenti l’attuazione dei seguenti caposaldi:

1° - Mantenimento delle tradizioni classiste del sindacato, contro tutte le deviazioni e le degenerazioni corporativiste e collaborazioniste, con ampia libertà di propaganda in seno ad esso di tutte le idee rivoluzionarie.

2° - Immediata ricostituzione dell’Alleanza del Lavoro come diretta emanazione della massa, nell’ambito nazionale e locale. Pertanto, ogni comitato avrà potere deliberativo a voto maggioritario, e dovrà assicurare la più fedele consultazione e rappresentanza delle masse assegnando alle frazioni militanti nei sindacati la rappresentanza stessa, in misura proporzionale alle loro forze.

3° - a) Immediata convocazione del proprio Sindacato (o Federazione) nazionale, o quanto meno – ove ne sia riconosciuta l’impossibilità – diretta consultazione degli organizzati sulle direttive sindacali; b) convocazione, entro l’anno corrente del Congresso della Confederazione del Lavoro (o dell’Unione Sindacale Italiana o dell’Unione Italiana del Lavoro).

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