Vita di Partito

Pubblicato: 2024-01-15 08:01:41

Riunione Generale. Nei giorni 4 e 5 novembre, s’è tenuta a Roma, bene organizzata dalla sezione locale, l’annuale Riunione Generale di Partito. Dopo la mattinata del 4, trascorsa a definire alcune collaborazioni con i compagni di Berlino, Parigi e Cagliari, i lavori si sono aperti nel pomeriggio (riservati ai soli militanti) con un Rapporto politico-organizzativo centrale, che ha delineato sinteticamente la situazione generale e il lavoro svolto nel corso dell’anno dal partito, passando poi a indicare i compiti, politici, organizzativi e di intervento presso la nostra classe che il procedere della crisi strutturale del modo di produzione capitalistico, con il suo inevitabile corteo di guerre e disastri, ci impone con urgenza. Sono poi seguiti i rapporti delle sezioni e dei compagni isolati di Berlino, Parigi, Milano, Cagliari, Piemonte, Roma, Toscana, Benevento, Reggio Calabria; e una breve rassegna degli impegni da sviluppare nei prossimi mesi. La mattina seguente (aperta anche a simpatizzanti e lettori) è stata interamente occupata da una relazione che, partendo da un nostro testo classico risalente al 19450 (“Schifo e menzogna del mondo libero”), ha ripercorso “l’avanzata del cosiddetto ‘mondo libero’, emerso e affermatosi come dominante nel secondo dopoguerra, seguendo quella delle leggi a fondamento del modo di produzione capitalistico, in estensione spaziale e in profondità nel suo radicarsi nei comportamenti umani: quantitativamente – come massa dell’immane raccolta di merci eruttata dal vulcano della produzione – e qualitativamente, come fucina di nuovi prodotti e bisogni”. La relazione, seguita con interesse dai presenti, verrà pubblicata integralmente nel n.1/2024 di questo stesso giornale. I due intensi giorni di riunione si sono poi conclusi con generale soddisfazione ed entusiasmo nel rivedersi e nel vedere come opera il nostro Partito.

Benevento. Abbiamo partecipato alla mobilitazione cgil a Roma, distribuendo 300 volantini e circa 90 copie di numeri diversi de “il programma comunista”. Alcuni manifestanti hanno cercato il volantino, mentre altri (sopratutto del nord: Milano, Torino, Sondrio, etc.) lo evitavano. Il discorso di Landini, e degli altri democratici, era la dichiarazione esplicita di una aristocrazia operaia integrata e desiderosa di qualche regalia o difesa del suo status. L’impressione che dava la maggioranza dei manifestanti era di essere contrari alla lotta, ma ben contenti del loro status di “garantiti”, mentre la grande partecipazione dimostrava che la pentola bolle comunque: ossia, dell’acuirsi dei problemi quotidiani. La stessa manifestazione ha avuto lo scopo di abbassare la pressione, facendo finta di premere sul governo. Di scioperi e di lotte, Landini non ha neanche parlato, a dispetto di piccoli gruppi che chiedevano, orrore!, lo sciopero generale. La dichiarazione di fedeltà alla Costituzione democratica era una dichiarazione di collaborazionismo al capitalismo, evitando ogni lotta: "noi non siamo quì per lottare, ma per cambiare", e, subito dopo,"per difendere la Costituzione". E dunque, per non cambiare!...