Per le elezioni amministrative (Il comunista, 17 ottobre 1922)

Pubblicato: 2021-11-01 21:39:39

Al proletariato milanese

Ai partiti proletari

Con il presente appello il Partito comunista prende posizione nella lotta elettorale per l’amministrazione comunale di Milano.

L’amministrazione eletta dai lavoratori nel 1920 è stata livragata dalla prepotenza della reazione statale e fascista, è stata sloggiata, malgrado che derivasse dalla applicazione dei diritti che le attuali istituzioni affermano riconosciuti ai cittadini, con la violenza bruta, e questo malgrado l’indirizzo tutt’altro che rivoluzionario che aveva assunto.

Questo fatto non è privo di insegnamenti per la classe lavoratrice, e corrisponde alle considerazioni partendo dalle quali il Partito comunista, partito di lotta rivoluzionaria, accede alla tattica elettorale.

L’uso della scheda non ha valore alcuno, ove non sia una occasione per dimostrare e passare in rassegna la forza politica effettiva che la classe lavoratrice sa crearsi dandosi una organizzazione di battaglia rivoluzionaria capace di difendere i suoi interessi e le sue aspirazioni.

Il riconoscimento della legge formale non conta nulla, ove sia a sfavore del proletariato il gioco delle forze effettive nella lotta di classe, che è lotta politica, che è oggi soprattutto lotta armata.

I lavoratori possono adoperare la scheda, quando sappiano impugnare al tempo stesso le armi anche non metaforiche per la propria emancipazione.

Questi evidenti concetti ci spingono a sottoporre ai lavoratori di Milano la proposta che indirizziamo agli altri partiti proletari.

Si formi una lista proletaria alla quale partecipino tutti quegli organismi che sono pronti ad accettare un programma in testa del quale si scriva: Costituzione con i mezzi della finanza comunale di una milizia cittadina armata per la difesa del conquistato Comune.

Si impegni ogni candidato compreso nella lista a firmare un tale programma.

Su tale base i comunisti sono pronti a dare i loro uomini e le loro forze per una lotta comune.

Su altra base essi rifiuterebbero di prestarsi a condurre il proletariato ancora una volta alle delusioni atroci contenute nei metodi socialdemocratici e legalitari.

Viva Milano proletaria! Viva il Comunismo!