La parola d’ordine dei comunisti (Il Comunista, 27 giugno 1922)

Pubblicato: 2019-11-07 20:55:36

(Il Comunista, 27 giugno 1922)

Ai comunisti e simpatizzanti metallurgici

Il Comitato Nazionale di agitazione ed il CC della FIOM hanno proclamato, in conse- guenza ai deliberati del Convegno di Genova, lo sciopero generale di tutti i metallurgici d’Italia a partire da questa mattina.

I compagni che hanno certamente seguito l’attività svolta e la posizione assunta da questo Comitato Nazionale nella presente circostanza sanno che la minoranza co- munista – pur non avendo creduto, per le ragioni contenute nell’ordine del giorno pro- posto dallo stesso a Genova, soprattutto nei riguardi dell’intervento confederale e dell’Alleanza del lavoro, di far parte del Comitato di agitazione – ha però sempre ed in ogni circostanza affermato apertamente che qualunque fosse stata la forma di lotta che il CC della FIOM, e per esso il Comitato di agitazione, avesse creduto di scegliere ed adottare, i comunisti non solo sarebbero stati disciplinati, ma si sarebbero posti nettamente all’avanguardia del movimento per la sua buona riuscita.

In conseguenza, ed in relazione a tali dichiarazioni, questo Comitato Nazionale crede superfluo invitare i compagni comunisti e simpatizzanti a portare, con la parola e con l’esempio, il maggior contributo alla lotta stessa, onde finalmente impedire ulteriori falcidie al salario e menomazioni alla dignità della classe operaia.

In pari tempo questo Comitato invita i compagni che reggono le Sezioni metallurgiche sulle direttive comuniste a trasmettere, possibilmente ogni giorno, una breve relazione sullo svolgimento dello sciopero nelle loro località. Dove invece le Sezioni non sono sulle nostre direttive, tale compito spetterà ai Comitati sindacali, o, in difetto, ai Gruppi comunisti. Le locali Commissioni esecutive delle Sezioni comuniste sono impegnate a sorvegliare che queste disposizioni, come qualunque altra che possa venire impartita nel corso della lotta, siano fedelmente osservate.

Tutti, quindi, al proprio posto, con senso di responsabilità, disciplinati e compatti fino alla vittoria.

Il Comitato Naz. Comunista