Il topo d’archivio

Pubblicato: 2013-04-21 13:51:34

 

Da “Il Comunista” del 5 aprile 1922:

 

Per quei compagni che si occupano della stampa comunista

1. Non comprare i giornali comunisti, ma non trascurare di criticare il modo con cui essi sono compilati: affermando che la nostra stampa è troppo pesante, perché piena di articoloni, scarsa di corrispondenze locali, quasi priva di collaborazione operaia.

2. Se la tua Sezione t'ha nominato corrispondente dei quotidiani comunisti, guardati bene dall'inviare corrispondenze sugli argomenti e sui fatti di cui tu vorresti che il giornale si occupasse; ma invia esclusivamente dieci pagine riempite con fitta calligrafia, per narrare per filo e per segno ciò che tu hai detto in un comizio. Inoltre, strepita se la Redazione non t'ha ancora inviato la tessera di corrispondente; e bestemmia se quelle tali tue dieci pagine furono ridotte a cinque righi.

3. Non occuparti della diffusione dei giornali comunisti. Comincia col non abbonarti tu; prosegui col non ricordare ai compagni ch'essi hanno l'obbligo di abbonarsi; completa la tua opera non curandoti del fatto che nel tuo paese non tutti i giornalai vendono la stampa comunista, e nessuno la mette bene in vista nelle edicole.

4. Se hai la possibilità di organizzare una festa, una conferenza pro-stampa comunista, non farlo: ma lamentati perché l'Esecutivo ha disposto che i quotidiani comunisti non escano più a sei pagine.

5. In ogni Congresso o Convegno, chiedi la parola per constatare che gli Organi Centrali del P.C. non curano abbastanza la diffusione della nostra stampa. Ché se poi tu vivi nell'Italia Meridionale, hai il diritto di mostrarti addirittura sdegnato per il "tradizionale disinteressamento verso i poveri sudici". Ma se un compagno ti chiede, ad esempio, l'indirizzo del Comunista, perché vuole abbonarsi, tu fa in modo d'essere in grado di rispondere: - Mah! si pubblica a Roma.

 

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista n°03 - 2013)