Povera Cina

Pubblicato: 2011-05-15 22:16:02

Concludendosi a metà aprile 2011, l'Assemblea Nazionale del Popolo Cinese ha espresso inquietudine per il mantenimento della "stabilità sociale" a causa delle enormi disparità di reddito e della diffusa corruzione. Il primo ministro Wen Jiabao ha dichiarato infatti che "migliorare la vita della popolazione deve diventare il perno intorno al quale far ruotare le riforme, lo sviluppo e la stabilità", aggiungendo che è necessario "assicurarsi che la gente sia soddisfatta rispetto alla sua vita e al suo lavoro, che la società sia tranquilla e ordinata e che il Paese goda di pace e stabilità". E ha continuato, nelle sue ulteriori prolusioni, a centrare l'attenzione sulle ineguaglianze sociali dovute alla rapidissima crescita economica degli ultimi anni e su come queste costituiscano "un serio problema". Proprio le enormi disparità di reddito, che si accompagnano a una corruzione diffusa, sono infatti il motivo scatenante di molte delle manifestazioni di protesta. Si dirà: oh, quanto sono attenti i dirigenti politici cinesi agli interessi del loro popolo, quanto sono bravi a pensare in “maniera socialista” al futuro della “gente”! Ma il castello delle buone intenzioni cade e la demagogia trionfa quando si leggono i dati economici.

Obiettivo del governo è di tenere la crescita all’8%, chiaro segno se non di crisi per lo meno di recessione (un 8% per la Cina è infatti un sintomo d’affanno economico, se pensiamo che fino all’altro ieri marciava tra il 10 e il 12%) e l’inflazione al 4%. Un bell’obiettivo, se si considera che nei primi mesi di quest’anno si viaggia tra il 5 ed il 10% soprattutto per i costi di casa ed alimenti.

Che fare? Trovare un capro espiratorio: la trovata, demagogica, è mettere al bando la pubblicità del lusso che alimenta lo scontento sociale e venera lo stile di vita degli imperatori e della nobiltà e dei mandarini (i veri antenati dei funzionari della Repubblica Popolare) “ante 1948”, contaminando i santi valori comunisti (quali? lo stakanovismo e la socializzazione della miseria?).

Non possiamo che sorridere per la miserevole trovata, e salutiamo con piacere gli scricchiolii della borghesissima società cinese.

 

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista n°03 - 2011)